CORONAVIRUS
31 Marzo 2020 - 01:09
I sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil scrivono ai Comuni della Città metropolitana per ribadire la necessità di rafforzare le iniziative di collaborazione tra le parti sociali e le istituzioni locali. «Le misure di contenimento del contagio così come il lavoro straordinario delle nostre strutture sanitarie, insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori impegnati ad assicurare il funzionamento dei servizi essenziali, stanno mettendo a dura prova la tenuta e la coesione di una intera comunità - affermano Maurizio Poletto, responsabile valsusino della Cgil e i suoi omologhi della Cisl Aldo Roncarolo e della Uil Franco Bandiera - Misure necessarie a fronteggiare una situazione epidemica fortemente aggressiva. Riteniamo che il nostro compito oltre a quello di dare il massimo supporto all’applicazione dei decreti e alla salvaguardia della salute sia anche quello di fare in modo che le disuguaglianze sociali già presenti prima del contagio ora non trovino un ulteriore terreno di estensione e aggravamento anche a seguito della necessità del, pur necessario lo ribadiamo, isolamento delle persone e dei nuclei familiari».
Per questo i sindacati confederali hanno individuato alcuni temi su cui porre maggiore attenzione. «Riteniamo opportuno intervenire al più presto sulla condizione della popolazione anziana, a partire da una valutazione sulle modalità di implementazione di quelle misure contenute nel decreto “CuraItalia” finalizzate a garantire supporto e assistenza a quella parte della popolazione più esposta non solo al contagio ma anche ai rischi psico-fisici dell’isolamento; su questa linea di intervento vanno previste misure concrete specificatamente orientate ad anziani non autosufficienti e allargare così la platea della popolazione su cui si focalizza ‘attenzione della politica pubblica. Sarà necessario al fine della tenuta del sistema socio-sanitario affrontare quanto previsto dall’articolo48 del decreto CuraItalia». Un altro punto cruciale è quello rappresentato dalla scuola. «Pur ribadendo l’inevitabilità della docenza a distanza, quale misura emergenziale finalizzata a non segnare una soluzione di continuità nei percorsi di apprendimento nella scuola, riteniamo opportuno segnalare la necessità che l’istituzione locale, in accordo con le istituzioni scolastiche del territorio e con il coinvolgimento della rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola, agisca al fine di consentire a tutti gli allievi di essere messi nelle condizioni di poter accedere all’offerta formativa che si svolge online».
C’è poi il nodo dei lavoratori lasciati a casa. «Il decreto CuraItalia garantisce misure speciali in tema di ammortizzatori sociali su tutto il territorio nazionale, con la finalità di evitare che la situazione di crisi possa determinare l’espulsione dal mercato del lavoro. È opportuno che queste misure vengano consolidate sul versante locale anche individuano forme di solidarietà che prevedano per le imprese del territorio l’impegno, anche supportato dalla sospensione dei tributi, a sospendere ipotesi di licenziamento per ragioni economiche». Infine le famiglie. «Chiediamo che sia costantemente monitorata la situazione di persone singole o famiglie in difficoltà e riteniamo debbano essere individuate le modalità più adeguate per fornire loro interventi che possano arginare fenomeni di ulteriore marginalizzazione della parte della popolazione più debole. Agendo anche su tasse e tariffe comunali e da qui ampliare anche alle utenze domestiche la platea dei soggetti a cui estendere l’esenzione o riduzione della Tari».
Questo, chiedono i sindacati, a crisi emergenziale superata, potrà essere discusso con i singoli enti locali, «individuando, contemporaneamente, nel bacino dei consortili, o distrettuali, o nell e Unioni dei comuni, un possibile riferimento intercomunale su cui sperimentare misure adeguate al fine di rendere efficace la risoluzione o il contenimento degli effetti negativi delle criticità derivanti dalla situazione emergenziale». «Questa fase di emergenza impone a tutti i soggetti sociali e istituzionali un impegno a ridisegnare le politiche pubbliche su scala territoriale - avvertono Poletto, Roncarolo e Bandiera - Lo scenario che si aprirà alla ripresa delle attività produttive e di una quotidianità non subordinata all’emergenza sanitaria non si risolverà nel ripristino delle condizioni precedenti; sarà necessaria una nuova fase di sperimentazione di politiche di intervento territoriale. Riteniamo avviare sin da subito, dai problemi dell’immediato, la consapevolezza di questa necessità».
Claudio Rovere
Su Luna Nuova di martedì 31 marzo 2020
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