CORONAVIRUS
01 Aprile 2020 - 10:18
In bassa valle di Susa i "bonus spesa" dovrebbero essere pronti al massimo entro una settimana: ad annunciarlo è il presidente dell'Unione montana Pacifico Banchieri, che in questi giorni è al lavoro con il Conisa e i sindaci per mettere in piedi il più velocemente possibile il complesso meccanismo di erogazione del contributo di solidarietà alimentare, voluto dal governo Conte per venire incontro alle famiglie e alle persone in difficoltà a causa dell'emergenza Coronavirus. «In questa settimana dovremmo riuscire a definire nel dettaglio le modalità del servizio - spiega Banchieri - contiamo di poter partire già dalla metà della prossima settimana con l’erogazione dei bonus nei vari comuni facenti riferimento alla nostra Unione montana».
Ricordiamo che il cosiddetto "bonus spesa" fa riferimento all'ordinanza numero 658 emanata domenica 29 marzo dal capo del Dipartimento di Protezione Civile Angelo Borrelli: il provvedimento ha visto lo stanziamento complessivo su base nazionale di 400 milioni di euro destinati direttamente ai comuni, con una quota calcolata per l’80 per cento su base anagrafica e per il restante 20 per cento in base al tasso di povertà dei singoli comuni. L’Unione montana Valle Susa ha immediatamente attivato il Conisa, Consorzio intercomunale socio-assistenziale, per confrontarsi sui criteri da seguire al fine di rendere uniforme e condiviso il provvedimento su base locale.
«L’ordinanza di solidarietà alimentare ci ha messo subito nella condizione di operare secondo i principi condivisi di equità sull’intero territorio dell’Unione, al fine di procedere nell’erogazione dei bonus alimentari allo stesso modo in tutti i comuni - sottolinea il presidente Banchieri - Questo perché l’ordinanza del capo della Protezione Civile Borrelli prevede dei criteri ben chiari cui attenersi. Non solo: assieme al Conisa andremo a valutare paese per paese i beneficiari del bonus alimentare, che potrà essere speso dai nuclei famigliari destinatari dell’aiuto economico esclusivamente nel paese di residenza ed unicamente per generi alimentari, quindi escludendo a priori beni non fondamentali come alcolici e tabacchi. Abbiamo scelto di condividere il modo di agire per scongiurare resse ingiustificate nei municipi. Saranno anche attivati un numero di telefono ed una mail dedicate a cui porre il quesito se si rientra o meno tra i beneficiari del provvedimento».
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