UNIONE MONTANA
03 Aprile 2020 - 00:07
di MARCO GIAVELLI
In bassa valle di Susa i “bonus spesa” sono quasi pronti: ad annunciarlo è il presidente dell’Unione montana Pacifico Banchieri, che in questi giorni è al lavoro con il Conisa e i 22 sindaci per mettere in piedi il più velocemente possibile il complesso meccanismo di erogazione del contributo di solidarietà alimentare, voluto dal governo Conte per venire incontro alle famiglie e alle persone più in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus. «Stiamo terminando di definire nel dettaglio le modalità del servizio e i requisiti d’accesso - spiega Banchieri - contiamo di poter partire già dalla metà della prossima settimana con l’erogazione dei bonus nei vari comuni che fanno riferimento alla nostra Unione montana».
Ricordiamo che il cosiddetto “bonus spesa” fa riferimento all’ordinanza numero 658 emanata domenica 29 marzo dal capo del Dipartimento di Protezione Civile, Angelo Borrelli: il provvedimento ha visto lo stanziamento complessivo su base nazionale di 400 milioni di euro destinati ai comuni, con una quota calcolata per l’80 per cento su base anagrafica e per il restante 20 per cento in base al tasso di povertà dei singoli comuni. L’Unione montana Valle Susa ha immediatamente attivato il Conisa, Consorzio intercomunale socio-assistenziale, per confrontarsi sui criteri da seguire al fine di rendere uniforme e condiviso il provvedimento su base locale. «L’ordinanza di solidarietà alimentare ci ha messo subito nella condizione di operare secondo principi condivisi di equità sull’intero territorio dell’Unione, al fine di procedere nell’erogazione dei bonus alimentari allo stesso modo in tutti i comuni - sottolinea Banchieri - l’ordinanza prevede già dei criteri chiari a cui attenersi. Assieme al Conisa andremo a valutare, comune per comune, i beneficiari del bonus alimentare, che potrà essere speso dai nuclei famigliari destinatari del bonus esclusivamente nel paese di residenza ed unicamente per generi alimentari e medicinali, escludendo beni non fondamentali come alcolici e tabacchi. Abbiamo scelto di condividere il modo di agire per scongiurare resse ingiustificate nei municipi. Saranno anche attivati un numero di telefono ed una e-mail dedicati a cui porre il quesito se si rientra o meno tra i beneficiari del provvedimento».
L’avviso con la relativa modulistica sarà pubblicato al più presto sui siti Internet dei comuni e sui relativi canali social. La scadenza per accedere al “bonus spesa” sarà variabile da comune a comune, ma dalla maggior parte è stata fissata a venerdì 10 aprile: le domande andranno inviate agli indirizzi mail del Conisa e del proprio Comune, oppure telefonando agli stessi per essere assistiti nella compilazione del modulo. Il “buono di solidarietà alimentare” avrà un valore di 100, 150, 200, 250 e 300 euro a seconda che il nucleo familiare sia formato rispettivamente da uno, due, tre, quattro, cinque e più componenti. La domanda avrà valore di autocertificazione: l’istruttoria sarà affidata ai funzionari del Conisa, che potranno telefonare ai potenziali beneficiari per avere ulteriori dettagli sui requisiti d’accesso. Successivamente il Conisa invierà ai comuni l’elenco delle persone aventi diritto: sarà quindi il Comune a consegnare fisicamente i buoni e ad indicare quali sono gli esercizi commerciali del paese dove potranno essere spesi. «Qualora avanzassero delle risorse rispetto alle richieste pervenute e validate - conclude Banchieri - si potrà effettuare un “secondo giro” erogando ulteriori buoni fino all’esaurimento del fondo: se emergessero nuove necessità, i comuni e il Conisa potranno decidere di integrare il fondo con un ulteriore contributo a loro carico. Le famiglie individuate non dovranno anticipare alcuna somma di denaro ai negozianti: saranno i comuni a liquidare loro le cifre spettanti».
su Luna Nuova di venerdì 3 aprile 2020
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