CORONAVIRUS

Bussoleno: la “fisa” di Remo Sigot torna a suonare, ma su Facebook

Un brano al giorno per fare compagnia dalla sua casa durante la quarantena

10 Aprile 2020 - 00:49

La “fisa” di Remo Sigot torna a suonare, ma su Facebook

di CLAUDIO ROVERE

La musica fa da sottofondo anche alle giornate bussolenesi. E lo fa grazie ad un uomo che con le note ha convissuto fin da piccolo, un predestinato del pentagramma. Lui è Remo Sigot, 71 anni fra pochi giorni, macchinista delle Ferrovie in pensione, che per cercare di alleviare almeno un po’ la noia, la malinconia e le paure di questi giorni d’emergenza chiusi in casa, da una decina di giorni ha iniziato a postare su Facebook, con cadenza giornaliera, dei brevi filmati in cui si produce, attraverso la sua celebre fisarmonica o anche soltanto con la propria voce su base musicale, in brani del suo vasto territorio.

«L’idea è stata di mio figlio, subito perorata dal mio amico Enrico Ainardi, con cui abbiamo condiviso dei bellissimi anni in banda - spiega Sigot - allora ho provato ed ho subito avuto buoni riscontri, la cosa mi ha incoraggiato, facendomi sentire utile in qualche modo in questo momento di difficoltà per tutti, così adesso sto proseguendo». Primi riscontri positivi a cui sono giunte quasi subito anche delle richieste di brani specifici. Musica popolare e liscio, ma anche colonne sonore come “La vita è bella” nella sua scaletta emergenziale, spesso suggerita dalla sua platea virtuale. «Mi sto anche divertendo, è un modo per aiutare la gente, ma in realtà aiuta anche me».

La vita di Remo Sigot è scandita dalle sette note. Lo testimonia anche quella foto in bianco e nero che lo ritrae con la sua fisarmonica all’età di quattro anni nella borgata di San Colombano. Nativo di Salbertrand, Remo Sigot si trasferisce presto a Bussoleno, nel 1957, frequenta la scuola di musica e debutta, all’età di soli 15 anni, negli Smeraldi, una delle orchestre che ha fatto la storia della musica da ballo valsusina e non solo. L’esperienza negli Smeraldi dura dal 1964 al 1969, a cui affianca la lunga militanza con il suo sax nella banda musicale di Bussoleno, che dura dal 1964 al 2008 e che annovera anche per tre anni, dal 1981 al 1983, la sua direzione. Torna poi a calcare le sale da ballo con l’orchestra “Gli amici della notte”. «Però dopo un po’ mi sono accorto che questa vita non faceva più per me - ammette - passavo già tante notti in bianco per il mio lavoro di macchinista, aggiungere anche quelle con l’orchestra era diventato troppo gravoso».

Sigot suona ancora oggi, ma soltanto più per le feste dei coscritti e per gli amici. «Mi è dispiaciuto molto non poterlo più fare per gli anziani della casa di riposo di San Giuliano, come facevo da un po’ di tempo a questa parte, ma è stato un provvedimento dovuto per la sicurezza di tutti, in primis degli ospiti, che sono i soggetti più fragili». Ma la musica, e quella di Remo Sigot in particolare, non si ferma ed ha trovato altre strade, virtuali, per farsi sentire.

Su Luna Nuova di venerdì 10 aprile 2020

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