CULTURA & CORONAVIRUS
21 Aprile 2020 - 00:25
di MARCO GIAVELLI
“Alle amiche e agli amici del Valsusa Filmfest: a presto e… senza mascherine!”. Un saluto e un augurio firmato Vauro, il celebre vignettista di satira politica che domenica 26 aprile, nel week-end del 75° anniversario della Liberazione, avrebbe dovuto essere ospite in valle di Susa per consegnare di persona il Premio Bruno Carli 2020 ai ragazzi della libreria-caffetteria “La pecora elettrica” di Roma, data alle fiamme per ben due volte lo scorso anno e poi costretta a chiudere dopo il tentativo di ripartenza vanificato dal secondo attentato. Il primo incendio risale, guarda caso, al 25 aprile 2019: un chiaro segnale di intimidazione di fronte al quale i gestori non si erano arresi, lavorando per rimettere in sesto il locale anche grazie ad una colletta di solidarietà. Il 6 novembre tutto era pronto per l’inaugurazione, ma la sera del 5 una “manina” ha nuovamente incendiato il locale: una “manina” di chiaro stampo neofascista, saldata con la criminalità locale del quartiere di Centocelle.
«Visti i tristi episodi di cronaca dei mesi scorsi e la preoccupante ondata di neofascismo che ha colpito anche l’Italia - ricorda Maurizio Piccione, responsabile del Premio Bruno Carli per il Valsusa Filmfest - quando in autunno si trattava di decidere a chi assegnare il Premio abbiamo deciso di dargli una chiara connotazione in senso antifascista e così abbiamo pensato a “La pecora elettrica”, una libreria-caffetteria divenuta nel tempo uno spazio sociale a disposizione, ad esempio, per incontri culturali, riunioni e momenti di festa per i bambini: un bel presidio di cultura e socialità che purtroppo è rimasto due volte vittima del connubio tra fascismo e delinquenza». Il gancio con la libreria-caffetteria di Roma non è stato difficile, grazie ad alcuni contatti interni al direttivo del Filmfest. «Voleva anche essere un modo per dare loro una mano, ma purtroppo dopo il secondo incendio, uno degli ennesimi episodi a Centocelle, i gestori Danilo Ruggeri e Alessandra Artusi hanno deciso di non riaprire più, facendo comunque confluire la realtà de “La pecora elettrica” all’interno del comitato di quartiere “Libera Assemblea Centocelle”, come presidio del territorio e come forma di una socialità sana».
In questo contesto è nato, nel frattempo, uno spettacolo teatrale intitolato “L’ultima volta che ho messo il rossetto” e dedicato alle donne partigiane, frutto di una ricerca storica nata proprio all’interno della libreria: il palinsesto originario del Filmfest 2020 prevedeva la sua messa in scena nel pomeriggio di domenica 26 aprile sul palco del salone polivalente di Bussoleno e, al termine, la consegna del Premio Bruno Carli a Danilo Ruggeri, Alessandra Artusi e al comitato “Libera Assemblea Centocelle” proprio da parte di Vauro come ospite d’eccezione, che sicuramente non avrebbe lesinato qualche perla satirica e qualche vignetta ad hoc per il popolo valsusino. Poi, però, ci ha pensato l’emergenza Coronavirus a fare “tabula rasa” della ricca giornata con cui ogni anno il Valsusa Filmfest celebra i valori della Resistenza. Giornata che avrebbe dovuto aprirsi domenica mattina a Condove con l’inaugurazione di un murales dedicato proprio alle donne partigiane e a Bruno Carli, primo presidente del Filmfest nonché storico partigiano, che il writer Francesco Perotto avrebbe dovuto realizzare sull’enorme parete antistante il cinema comunale: il tutto con una bicchierata alla presenza dei gestori de “La pecora elettrica” e del comitato Centocelle.
Di tutto ciò rimangono oggi la vignetta ideata per l’occasione da Vauro, amico della valle di Susa, dov’era già stato ospite durante un incontro del “Grande Cortile”, e soprattutto la speranza che in autunno questa ed altre iniziative possano ancora essere recuperate, alle condizioni che saranno consentite: «Quando è cominciata l’emergenza sanitaria eravamo tutti un po’ più ottimisti, oggi non nascondo che lo siamo un po’ meno, ma non ci arrendiamo - conclude Piccione - se sarà possibile, l’idea è di recuperare l’iniziativa del murales già in estate, con l’anniversario dell’eccidio di Vaccherezza». Quanto a “La pecora elettrica”, per ora bisognerà accontentarsi di un video di saluto che i gestori invieranno agli organizzatori nei prossimi giorni, pronto per essere pubblicato nel week-end sul sito Internet e sulla pagina facebook del Valsusa Filmfest. Con un arrivederci all’autunno, Coronavirus permettendo.
su Luna Nuova di martedì 21 aprile 2020
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