CORONAVIRUS
27 Aprile 2020 - 23:35
di MARCO GIAVELLI
Quando l’emergenza Coronavirus entra a piè pari nella commemorazione del 25 Aprile, influenzandone le parole, stravolgendone la forma ma non la sostanza. Sabato pomeriggio anche Sant’Ambrogio ha celebrato la festa della Liberazione dal nazifascismo in modo diverso dagli altri anni, ma non per questo meno sentito, con le sole autorità presenti in piazza e la diretta on-line della cerimonia per tutti i cittadini. Alle 15 la sindaca Antonella Falchero e la presidente dell’Anpi Elisa Franchino si sono recate dinanzi al monumento ai caduti ed al cimitero: sono seguite le loro riflessioni per omaggiare quanti sacrificarono la libertà e la vita per la nostra democrazia, accompagnate dalle musiche della Società filarmonica di Sant’Ambrogio registrate in simultanea “a distanza” in un video preparato ad hoc per il 25 Aprile. E sono state centinaia le visualizzazioni della diretta trasmessa sulla pagina facebook del Comune di Sant’Ambrogio.
La presidente dell’Anpi ha esordito leggendo alcuni stralci di una lettera scritta dal partigiano Giacomo Ulivi, fucilato a Modena nel novembre 1944 dai fascisti, in cui egli espone il suo testamento politico: una lettera di grande attualità per i temi che pone, dall’oppressore da combattere, oggi materializzato in quel “virus della paura” che attanaglia questo tempo di pandemia, fino all’importanza di valorizzare la “cosa pubblica”, a cominciare proprio dalla sanità. «Quest’anno celebriamo il 25 Aprile in una forma inedita, senza pubblico, senza banda, senza il classico contorno di labari e rappresentanti d’Arma - ha proseguito la Falchero - La forma non deve prevalere sulla sostanza e in questo momento storico, a maggior ragione, dobbiamo riflettere su ciò che è stato e che sta succedendo».
Quindi, sui partigiani e sulla guerra di Liberazione: «Non hanno combattuto per un interesse materiale, per nuove terre: hanno combattuto perché si sono resi conto che il nazismo e il fascismo erano ideologie malate, che cozzano contro i valori umani più sacri come il rispetto della persona, delle differenze di lingua, religione e razza e le libertà personali fondamentali. Hanno combattuto il razzismo. Allora i bersagli erano gli ebrei, gli zingari, gli omosessuali e questa filosofia malata ha trovato la sua massima espressione nei campi di concentramento, dove il senso di umanità è stato smarrito nelle camere a gas, nei forni crematori e nelle fosse comuni. Ringraziamo i partigiani: hanno dimostrato che non tutti gli uomini sono come quelli che si sono resi protagonisti di questi delitti».
Inevitabile, poi, il riferimento all’emergenza sanitaria, con la prima cittadina che ha invitato a riflettere sui tempi difficili che stiamo vivendo. Comunque molto diversi rispetto a quelli di 75 anni fa: «Non si può circolare liberamente, non ci possono essere assembramenti e manifestazioni pubbliche, sembra di essere in un coprifuoco da periodo bellico. Molti si lamentano e criticano il lockdown imposto dal governo. Nell’affrontare i disagi di questo momento proviamo a pensare al 1945: allora cadevano le bombe, il cibo era razionato, nei paesi c’erano i rastrellamenti, la gente veniva impiccata agli alberi, le notizie venivano date con i comunicati dalla radio. Oggi siamo in casa, se siamo in difficoltà ad uscire qualcuno ci porta la spesa, molti hanno Rai, Sky, Netflix, cellulari e Internet. È vero, non siamo più liberi di andare e fare quello che vogliamo, ma dobbiamo dire a noi stessi e a tutti che questo momento è sopportabile rispetto a quello che hanno vissuto i nostri nonni e che queste limitazioni ci fanno capire il vero valore della libertà».
E per chiudere, una riflessione più politica: «Sta prendendo piede un movimento sovranista che vuole un ritorno alla totale indipendenza degli Stati - ha concluso la sindaca Falchero - È una china pericolosa e un ritorno al passato. Ci ricordiamo di cosa sono stati capaci i governanti europei quando erano divisi in tanti piccoli staterelli? Due guerre mondiali. Niente sarà come prima, questa vicenda porterà a profondi cambiamenti nella società e nel mondo, la chiusura in casa ci farà scoprire ancor di più i pregi e ci insegnerà a superare i problemi della convivenza con i famigliari, ci farà scoprire le possibilità del lavoro a distanza, ci farà apprezzare ancor di più l’inestimabile valore della libertà di movimento. E soprattutto ci renderà consapevoli che, insieme, supereremo ogni ostacolo».
su Luna Nuova di martedì 28 aprile 2020
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