CORONAVIRUS

L'Aras si lancia nelle mascherine: una parte sarà donata a Caselette

L'azienda del gruppo Proma ha avviato un nuovo reparto nel suo stabilimento di Rivalta

02 Maggio 2020 - 15:47

L'Aras si lancia nelle mascherine: una parte sarà donata a Caselette

Ci sono aziende che non arretrano. Anzi, vanno al contrattacco. È il caso della Aras, società del gruppo Proma specializzata nella produzione di sedili nel settore automotive e navale: per salvaguardare i posti di lavoro dei suoi dipendenti, l'azienda ha infatti creato una nuova linea produttiva di mascherine. E una parte dei primi dispositivi prodotti verrà donata a Caselette, il Comune e la comunità che ospita il suo quartier generale. Quello dell'Aras è il classico esempio di realtà industriale che ha colto il guanto di sfida di un nemico invisibile: quel Covid-19 che minaccia il pianeta su un doppio binario, quello della salute e quello economico. L’azienda ha reagito con forza, rifacendosi all’articolo 16, comma 2 del decreto legge numero 18 del 17 marzo: non si tratta di una riconversione, ma di un reparto nuovo. La proprietà si è detta pronta ad acquistare nuovi macchinari e ad attrezzare nuove linee di produzione, inesistenti fino a poche settimane fa, in ragione di un principio che va ben oltre il business.

«Impiegare personale produttivo al tempo del lockdown rappresenta un forte segnale di responsabilità sociale ed imprenditoriale - spiega Ivan Benvenuti, portavoce del management Aras - Eravamo consapevoli che non trattandosi del nostro campo produttivo, ed in mancanza di esperienza nel settore, avremmo dovuto impegnarci tutti con grande spirito di sacrificio. Non è stato facile far partire un'attività così importante in tempo record, e non lo è tuttora, per ottemperare agli impegni presi. Il plauso va a tutto il team, a partire dalla dirigenza, costantemente in call conference fino a tarda sera per risolvere le problematiche e coordinare le attività, fino all’ultimo operatore della catena produttiva che si è dedicato operativamente sul campo. In queste settimane l’azienda ha così investito molto tempo e molto denaro per la ricerca, la progettazione e la realizzazione di mascherine. Dal primo giorno il pensiero che ci ha trasmesso la proprietà è stato quello di evitare la cassa integrazione per il maggior numero di dipendenti, con la scelta di impiegarli in una nuova produzione che non vuole essere per nessun motivo ed in nessun caso un fattore lucrante».

La Aras di Caselette occupa attualmente 140 dipendenti, produce sedili sportivi ad alta gamma automotive e nautica, nonché rivestimenti e sellatura di interni destinati a vetture ed imbarcazioni di lusso, con processi industriali ma con logica prettamente sartoriale: il "vestito" viene infatti confezionato su misura nel rispetto delle indicazioni di stile, funzionali e prestazionali. In queste settimane di quarantena, il nuovo reparto produttivo è stato allestito nelle aree inutilizzate dello stabilimento di Rivalta: per la nuova linea di mascherine, utilizzabili negli ambienti di lavoro ma anche nella vita quotidiana e sociale, l'azienda si è inoltre attivata per ottenere le necessarie verifiche presso il Politecnico di Torino, per la corrispondenza su alcuni modelli della certificazione Uni En 149:2009, necessaria per i dpi, e per la eventuale conformità delle specifiche Uni En 14683 per le mascherine chirurgiche.

«Le mascherine Aras si distinguono per l'altissima qualità dei materiali e della manifattura 100 per cento made in Italy, nonché dai trattamenti realizzati sui tessuti traspiranti, resistenti, atossici, anallergici, biocompatibili ed idrorepellenti, per garantire un’efficacia di primaria importanza». Sostanzialmente i prodotti si suddividono in tre linee di utilizzo: la classica mascherina generica ad uso sociale; la mascherina chirurgica con tessuto certificato Uni En 14683:2019, per la quale l'azienda attende le dovute autorizzazioni da parte dell'Istituto superiore di Sanità per iniziare la distribuzione; infine un modello più "fashion", lavabile, con membrane filtranti sostituibili, che verrà prodotto in vari colori, per il quale è stato realizzato un packaging accattivante dotato di due mascherine, 40 ricambi filtranti ed un flacone di sanificatore aromatizzato realizzato in collaborazione con una impresa cosmetica del territorio. «L’azienda non preclude alcuna fornitura, tuttavia intende proporre i dispositivi in via preferenziale alle aziende ed alle istituzioni del territorio, per rimarcare la volontà di sentirsi utile e vicina alle persone anche in questo momento di grande difficoltà». Anche per questo, tra i primi a beneficiarne ci sarà appunto la comunità di Caselette.

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