CORONAVIRUS
13 Novembre 2020 - 00:23
di MARCO GIAVELLI
Tra gli oltre 60 cittadini di Sant’Ambrogio attualmente positivi al Covid-19 c’è anche la sindaca Antonella Falchero. Che martedì 10 novembre, al sopraggiungere dei primissimi sintomi, ha effettuato volontariamente il cosiddetto “tampone rapido” che ha certificato l’avvenuta infezione: la prima cittadina si è immediatamente posta in isolamento domiciliare, in attesa di essere contattata dall’Asl per sottoporsi al tampone molecolare. «Il campanello d’allarme è suonato martedì a pranzo, quando ho notato l’assenza di gusto e olfatto - racconta - proprio in quei giorni ero in costante contatto con la Croce Rossa di Villardora per estendere anche a Sant’Ambrogio il servizio di test antigenici che alcuni comuni, tra cui Villardora, Giaveno e Bardonecchia, stanno attivando per i loro cittadini: ho quindi chiesto loro di poter effettuare un tampone rapido che ha dato esito positivo».
Una scelta fatta in via prudenziale, per accelerare i tempi rispetto alle note lungaggini della procedura standard e per poter allertare tempestivamente le tante persone che nei giorni scorsi sono state a contatto con lei: non dimentichiamo infatti che Antonella Falchero, oltre a essere sindaco, è anche insegnante alla scuola primaria Nino Costa di Sant’Ambrogio, dove le due classi in cui insegna sono da oggi in didattica a distanza. «Nel complesso sto relativamente bene: oltre all’assenza di gusto e olfatto ho la voce molto chiusa e un forte bruciore al naso, come se sentissi della polvere all’interno. Respiro solo con la bocca e mi sento tanto stanca, ma non ho febbre. Continuerò a svolgere il mio mandato da casa, in stretto contatto con gli uffici comunali e l’amministrazione: sono stata attenta ad evitare contatti, ho indossato la mascherina, ho evitato le riunioni non indispensabili, posso dire di essere stata coscienziosa nell’affrontare questo problema, ma tutto questo non è bastato. Forse insegnanti, infermieri, medici, amministratori, lavoratori sono soggetti più a rischio di contagio, ma nessuno può dire di essere al sicuro: per questo non si deve prendere sottogamba questa maledetta epidemia, che ci costringe a non frequentare le nostre persone più care, i nostri malati, i nostri amici, i nostri anziani».
A questo proposito, sulla base dell’esperienza che sta vivendo in prima persona, la sindaca evidenzia: «Ancora troppo spesso sento dire che in fondo è come un’influenza qualsiasi, ma non è vero. Puoi essere fortunato o sfortunato, prendertela in forma più lieve o più seria, ma di sicuro possiede una contagiosità a cui non siamo abituati. Oltre alla nostra salute, dobbiamo pensare alle persone più deboli, ai nostri anziani che potrebbero avere conseguenze gravissime: so bene che tutto ciò comporta enormi sacrifici per tutti, ma è questo il momento in cui dobbiamo tenere duro per poter stare meglio dopo, altrimenti l’emergenza si prolunga solo nel tempo. Comprendo benissimo quelli che stanno subendo danni economici e come Comune faremo quello che è nelle nostre possibilità per sostenerli, ma invito tutti ad essere scrupolosi nell’osservare le indicazioni: indossare la mascherina, non riunirsi, mantenere la distanza di almeno un metro, lavarsi e disinfettarsi le mani, e soprattutto rimanere a casa il più possibile. Prima telefonavo ai nostri cittadini positivi al virus cercando di capire la loro situazione famigliare, i loro bisogni, i loro stati d’animo. Adesso che lo sono anch’io li capisco di più: ora sono veramente vicina e partecipe alle loro paure e al loro disagio».
La Falchero rivolge infine un ringraziamento particolare alla Croce Rossa per quanto sta facendo nella gestione della pandemia: «Dopo l’esito positivo del test rapido, il mio pensiero è subito andato alle tante persone con cui, nel duplice ruolo di sindaco e insegnante, ho avuto contatti frequenti: oltre alla mia famiglia anche i dipendenti comunali, le colleghe, il personale scolastico, i bambini. Per questo ho chiesto alla Croce Rossa la disponibilità ad effettuare un test rapido a quanti, fra loro, volessero farlo. Devo dire che stanno svolgendo sul territorio un lavoro capillare e di grande aiuto, la loro presenza è palpabile e rincuorante. Stiamo appunto concordando con la Croce Rossa di Villardora un programma per eseguire tamponi rapidi anche a Sant’Ambrogio, solo in presenza di sintomi o se si è stati a contatto con persone positive. Comunicheremo modalità e date: allestiremo un punto dove, uno o due giorni a settimana, chiunque possa rivolgersi volontariamente».
su Luna Nuova di venerdì 13 novembre 2020
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