PRELIBATEZZA
17 Dicembre 2020 - 22:54
Quattordici grammi. Può il Paradiso essere racchiuso in soli quattordici grammi? La risposta più logica e scontata sarebbe no, ma dopo aver assaggiato il primo gianduiotto ripieno di miele valsusino le nostre certezze non sono più così granitiche. Il miele, un misto castagno-tiglio, quello che gli addetti ai lavori chiamano comunemente con un suono castigliano “castillo”, è un’enclave di dolcezza amara di quattro grammi, avvolta da altri dieci di cioccolato gianduia. L’invenzione ha una madre, la segusina di origini pinerolesi Francesca Colombo, titolare dell’azienda agricola Agrinova, ma anche un padre, il pianezzese Daniele Candusso, che ha da poco trasferito il suo laboratorio artigianale, dove confeziona cioccolatini e caramelle, Candyto, da Torino a Bruino. Insieme hanno ideato e materialmente realizzato il cioccolatino novità di queste festività. Unendo due prodotti di punta della tradizione dolciaria subalpina, come il gianduiotto e il miele. Un’idea semplice, ma al tempo stesso geniale, che le vendite pre natalizie, pur con i mercati ridotti all’osso dalla pandemia, hanno già premiato...
Su Luna Nuova di venerdì 18 dicembre 2020
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