LUTTO
28 Dicembre 2020 - 15:37
Sarà celebrato mercoledì 30 dicembre, alle 14,30 nella chiesa parrocchiale di Giaglione, il funerale di Fulvia Masera, la donna di 63 anni tragicamente scomparsa lunedì 21 a San Giorio, nell'incidente stradale avvenuto in borgata Malpasso, lungo l'ex statale 24 del Monginevro. Apprezzata insegnante di scuola dell’infanzia in pensione da pochi anni, Fulvia ha lavorato per molti anni nel plesso di Vaie, dov’è sempre stata un importante punto di riferimento per bambini e genitori: una maestra con la M maiuscola.
Centinaia i piccoli che ha cresciuto con l'animo materno, la competenza e la creatività che contraddistinguono ogni brava insegnante. «Maestra Fulvia, tutto ciò che hai seminato nei nostri cuori lo porteremo sempre con noi», recita il toccante messaggio riportato al centro del disegno realizzato dai bambini della scuola dell'infanzia di Vaie, che così ha voluto ricordarla insieme all'Istituto comprensivo Centopassi di Sant'Antonino.
Ma Fulvia era anche un volto noto per la sua attività di castanicoltrice, a cui si dedicava nel tempo libero insieme al marito Carlo Ponsero, anche lui insegnante alla scuola primaria, ex assessore a Giaglione e nell’allora Comunità montana valle di Susa e val Sangone: a cavallo tra gli anni '90 e 2000 erano stati tra i primi a recuperare per passione i castagneti del paese, in frazione Santo Stefano. Era stata anche priora della festa patronale di San Vincenzo, a testimonianza della sua passione e dell'attaccamento verso le tradizioni locali.
E poi molti la ricorderanno per la sua attiva militanza nel movimento No Tav, di cui è sempre stata convinta sostenitrice fin dagli albori: nel luglio 2006, l’estate dopo l’autunno caldo 2005, era stata, sempre con il marito Carlo, tra gli organizzatori della marcia “A velocità d’uomo” da Venaus a Roma che aveva visto molti attivisti valsusini, lei compresa, raggiungere la capitale in appena 15 giorni, chi a piedi, chi in bicicletta, per sensibilizzare le istituzioni e la popolazione sulle ragioni alla base della causa No Tav. Un evento vissuto nel profondo, che Fulvia aveva immortalato in un libro-diario intitolato "La meta è il viaggio". Anche il movimento No Tav la ricorderà al termine del funerale con un momento di assemblea in piazza (autorizzata, con distanziamento e uso delle mascherine).
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