CULTURA E MEMORIA
06 Gennaio 2021 - 12:02
Disegno di Eliana Como (Non una di meno Bergamo)
Anche il Valsusa Filmfest aderisce all'iniziativa che Marzia Verona (scrittrice, pastora e allevatrice), stimolata dall'amica Marta Fossati (allevatrice di capre), ha voluto proporre per ricordare Agitu Ideo Gudeta, l’allevatrice che in Trentino è stata uccisa per mano di un suo collaboratore. Agitu, era una donna etiope, una rifugiata, una persona che con forza realizzava i suoi sogni e costruiva la propria vita rendendo più bella, armoniosa e ricca anche la comunità nella quale viveva. Una donna e una persona libera e coraggiosa, che con i suoi progetti e il suo lavoro ha mostrato che stereotipi ed etichette, pregiudizi e stigma non possono soffocare la forza e la passione. «C'è tanto dietro quel gesto di violenza, ci sono millenni di storia, di cultura, di conquiste negate in pochi secondi. Molte volte oggi la donna non è solo più la moglie/sorella/madre/compagna dell’allevatore, dell’agricoltore. È lei la titolare dell’impresa e si trova a dover assumere dipendenti, dar loro degli ordini, acquistare attrezzature, approvvigionarsi di foraggio, acquistare animali e così via. Non parliamo solo della forza fisica necessaria per svolgere i singoli lavori, ma di quella mentale necessaria per affrontare certe situazioni, specialmente con certi “uomini” che non si dimostrano tali».
Marzia Verona ha così lanciato l’idea di «fare un qualcosa, un gesto simbolico da parte di tutte le allevatrici per far vedere a tutti quante sono le donne in questo mestiere, che forza hanno, contro cosa devono combattere ogni giorno». Di qui la proposta: «Il giorno dell’Epifania, quando i social sono invasi da messaggi, video e immagini per “celebrare” la “donna-befana”, pubblichiamo invece sulle nostre bacheche social (facebook, whatsapp, Instagram, tutto dove siamo presenti) una foto, un qualcosa che parli di noi. Mi rivolgo alle allevatrici, agricoltrici, veterinarie, pastore salariate, donne che fanno parte a vario titolo del mondo agricolo/zootecnico». Il Valsusa Filmfest rilancia dunque l'iniziativa e mette a disposizione i propri social: chi ha difficoltà può inviare via mail all'indirizzo segreteria@valsusafilmfest.it le foto che verranno raccolte e pubblicate. Foto di donne allevatrici che possano testimoniare la presenza di tante donne impegnate in questo lavoro. «Il gesto vile contro una di noi è una ferita a tutte quante».
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