GRUPPI EMERGENTI

«Rilanciamo la musica originale: dopo il Covid serve una rivoluzione»

Progetto degli Atropina Clan per censire le band locali e fare rete attraverso l'etichetta indipendente Fms

08 Febbraio 2021 - 22:38

«Rilanciamo la musica originale: serve una rivoluzione»

di MARCO GIAVELLI

«Dobbiamo fare una rivoluzione». E allora rivoluzione sia. A guidarla è Nazareno Maiolo, in arte “Reno”, voce degli Atropina Clan, band punk rock antifa che ormai da quasi 25 anni calca la scena musicale valsusina orgogliosamente con brani originali, conditi da qualche cover in omaggio a grandi artisti ma sempre totalmente arrangiata, mai riprodotta così come la conosciamo. È a questa platea che si rivolge il progetto “Fms-Fck Mainstream”, un nome che, per chi mastica un po’ di inglese, non ha bisogno di traduzioni: nulla di tradizionale o di convenzionale, per usare una perifrasi. Tutto rigorosamente originale. E allora l’idea, in tempi di Covid, è quella di “fare rete” per prepararsi al rilancio della musica dal vivo e delle band locali, non appena la pandemia lo consentirà.

L’iniziativa consiste in un censimento di tutti i gruppi e i cantanti singoli valsusini che propongono musica originale sotto l’ombrello di “Fms-Fck Mainstream”, nome dell’etichetta indipendente creata un paio d’anni fa dagli stessi “Atropina Clan” in occasione del loro ultimo disco “Essere umani”. Esemplificativo il logo: la cartina geografica della valle di Susa tutta in campo rosso fiammante, con al centro una stella color nero. «L’abbiamo ideata per produrci, ma col tempo, viste le difficoltà per i gruppi emergenti nel pubblicare on-line i loro dischi, abbiamo deciso di aprirci a tutte le band che producono musica originale, mettendo l’etichetta a disposizione a titolo gratuito - racconta Reno, voce degli “Atropina Clan”, di cui fanno parte anche Mirko Tenace (Tanaka) alla chitarra, Stefano Cordaro (Ceppa) al basso e Flavio Manzelli (Il Manzo) alla batteria - ora, attraverso questo progetto, vogliamo compiere un altro step: creare un piccolo movimento di band valsusine per provare a ricreare la scena di 20 anni fa. Un sacco di gruppi locali emergenti si stanno sciogliendo perché oggi, con l’emergenza sanitaria in corso, la chiusura di molti locali e i concerti fermi, mancano le giuste prospettive».

Un quadro desolante che già prima della pandemia aveva iniziato a manifestarsi, e che ora si è accentuato sempre di più: negli anni d’oro, a cavallo tra la fine del secolo scorso e l’inizio del terzo millennio, in valle erano presenti anche una trentina di band “originali”. Il terreno era fertile: c’erano creatività, voglia di emergere, tanti locali dove suonare dal vivo, le band che si muovevano per andare ad ascoltare le altre. Oggi in valle, di locali, ne sono rimasti due: Le Valvole Music Dinner di Vaie e la Taverna Tortuga di Chianocco, nell’ex Cotonificio al Vernetto. «Non solo - ricorda Reno - le band che suonano musica originale, proponendo un repertorio non conosciuto dal grande pubblico, hanno sempre fatto più fatica. Per questo abbiamo deciso di lanciare questo censimento in un momento difficile come questo: quando tutto questo si concluderà, e prima o poi si concluderà, avremo solo macerie. Si tratterà allora di ricostruire partendo da una sorta di “mutuo soccorso”, per fare rete, per contarci e rimetterci in pista insieme».

A oggi sono una dozzina le band che hanno risposto all’appello lanciato via social da “Fms-Fck Mainstream”, qualcun’altra è in arrivo: «Ci siamo dati un mese di tempo, poi inizierà il lavoro vero e proprio: vogliamo mettere i nostri quasi 25 anni di storia, di canali, di conoscenze a disposizione delle band emergenti per fare una rivoluzione musicale. Appena sarà possibile inizieremo a organizzare degli eventi sotto la sfera di Fms, appoggiandoci anche a Le Valvole e alla Taverna Tortuga, ma puntando poi a farci conoscere fuori dal territorio: se una band emergente ha alle spalle una crew che la supporta, farsi strada è più facile. È lì che subentra l’esperienza dei veterani, e noi siamo pronti a metterci la faccia: è anche un modo per restituire ciò che, quando eravamo emergenti, altre band hanno fatto per noi, aiutandoci a portare la nostra musica anche fuori dalla valle». In ballo c’è anche la possibilità di creare una “casa comune”, un punto di aggregazione per tutte le band locali che aderiranno al progetto: l’idea è di dare vita ad una sala prove ad uso gratuito per chi produce musica originale, «abbiamo iniziato a parlarne col Comune di Bussoleno». E poi un nuovo format in collaborazione con Radio Dora: un’ora alla settimana tutta dedicata alla musica originale made in val Susa.

su Luna Nuova di martedì 9 febbraio 2021

Inserisci un commento

Condividi le tue opinioni su Luna Nuova

Caratteri rimanenti: 400

APPROFONDIMENTI