TURISMO

Visite aperte alla Sacra: fari sul ‘Portone di ferro’

L'abbazia riaperta al pubblico nei giorni feriali in "zona gialla": alla scoperta del "Portone di ferro"

11 Febbraio 2021 - 23:21

Visite aperte alla Sacra: fari sul ‘Portone di ferro’

Il Piemonte continua a essere in “zona gialla” e continuano anche le visite alla Sacra di San Michele. L’abbazia è aperta alle visite con orario continuato dalle 9,30 alle 16,30, dal lunedì al venerdì, con possibilità di prenotare una visita guidata per gruppi di almeno 15 persone. La Sacra rimane chiusa il sabato, mentre la domenica e i giorni festivi l’accesso è consentito solamente per partecipare alla messa delle ore 12. Per tutte le informazioni riguardo le modalità di accesso si può consultare il sito web dell’abbazia all’indirizzo www.sacradisanmichele.com.

Il pubblico potrà così tornare a scoprire la grandiosità del monumento e le sue tante particolarità, in un luogo-simbolo della valle di Susa. Nel percorso della visita ci si imbatte ad esempio nel Portone di ferro. La sua storia rimanda al fatto che la Sacra di San Michele, sin dalla fine dell’anno 1000, è stata, come noto, un’abbazia fortificata. La Sacra aveva un’autonomia della gestione interna invidiabile, soprattutto dagli ordinamenti vescovili dei paesi vicini. Ecco allora il significato del termine Sacra, ossia “già stata consacrata” per volere angelico.

Erano molte le incursioni da parte di coloro che desideravano mettere mano sulle ricchezze dell’abbazia, obbligando così i monaci ad una difesa. A conferma di ciò, per entrare all’interno della struttura, pare vi fosse una scaletta sospesa sopra un fossato artificiale. Questa dava accesso ad un ponte che collegava la zona di difesa controllata dal Portone di ferro. Quest’ultimo, come gli ambienti ad esso adiacenti, hanno subito diversi rimaneggiamenti nel corso delle varie epoche, ma ancora adesso sono visibili le torrette d’avvistamento e varie rampe d’accesso. Questo nucleo fu ingrandito più volte fino ad avere la sua organizzazione strategica nell’ultimo ‘500 e nel primo ‘600 da parte dei Savoia. I Duchi, infatti, utilizzavano la struttura sul Pirchiriano più come fortezza che come chiesa.

su Luna Nuova di venerdì 12 febbraio 2021

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