CORONAVIRUS

Cerea nel direttivo regionale Acp: «Scriviamo il futuro dei nostri cori»

L'almesino, membro dell'Alpi Cozie Valsusa, è il primo valsusino a entrare nel consiglio dell'Associazione cori piemontesi

15 Marzo 2021 - 23:35

Cerea nel direttivo regionale Acp: «Scriviamo il futuro dei nostri cori»

di MARCO GIAVELLI

L'almesino Italo Cerea Vioglio, voce del coro Alpi Cozie Valsusa diretto dal maestro Mariano Martina, è il primo valsusino ad entrare a far parte del direttivo regionale dell’Acp, Associazione cori piemontesi: la sua nomina è avvenuta durante le elezioni del consiglio per il quadriennio 2020-24. Una nomina che arriva in un momento di grande difficoltà per l’intera coralità del Piemonte, reduce da un anno di silenzio forzato a causa dell’emergenza Covid-19. «È trascorso ormai più di un anno da quando, dalle centinaia di sedi dei vari cori, non si sentono più echeggiare le note di un canto - sottolinea Cerea - Molti hanno fermato completamente l’attività, altri si sono riconvertiti sul web con prove a distanza su piattaforme tipo Zoom che però, spesso, non sono di facile agibilità, soprattutto per i coristi di una certa età, e che comunque non procurano la stessa soddisfazione di quando si poteva frequentare la sede e socializzare con gli amici coristi».

All’Alpi Cozie Valsusa, ad esempio, i coristi ricevono le parti cantate dal direttore via whatsapp. «Ma partecipare in presenza, oltre a dare la possibilità di ricevere dal direttore una serie di indicazioni sull’impostazione vocale e di verificare la prova prima di un singolo settore e poi del coro completo, magari in vista di un concerto, rappresenta anche un momento importante per ritrovare gli amici che spesso cantano con te da decenni. Perché la coralità è anche amicizia, condivisione, sostegno reciproco e magari un momento conviviale al termine dell’incontro». Sono quasi 300 i cori che aderiscono all’Acp e oltre 15mila i coristi che, per colpa del Covid, da oltre un anno soffrono per questo silenzio. Una crisi che non ha precedenti nella storia della coralità, e che rischia di creare molte difficoltà a tanti ensemble una volta che la crisi pandemica permetterà la ripresa dell’attività. Per questo, nei mesi dell’emergenza, l’Acp non ha mai smesso di immaginare il prossimo futuro quando tutti i cori potranno ripartire, per garantire un supporto organizzativo e uno stimolo a riprendere con passione.

Il presidente regionale Ettore Galvani ha pertanto sollecitato l’impegno di tutti i consiglieri affinché ciascuno si incaricasse di tenere i rapporti con i cori presenti nelle varie zone del Piemonte. A Cerea, insieme ad altri due colleghi, sono stati affidati i cori della provincia di Torino: «Insieme a loro ci ritroveremo via Zoom giovedì 18 marzo per presentarci, raccogliere i problemi sollevati dai cori e cercare insieme le proposte per trovare le soluzioni possibili. Tra le tante attività che Acp sta programmando, e che avremo modo di presentare nei prossimi incontri, vorrei ricordare quella che abbiamo chiamato “Concerti della rinascita”. L’associazione, appena le condizioni della pandemia lo permetteranno, presenterà un bando rivolto ai cori che intendono proporre il primo concerto dopo questo lungo e sofferto silenzio: Acp provvederà, con le modalità che sono in corso di definizione, ad assegnare un sostegno economico e la relativa copertura della Siae».

Tutto questo perché il Piemonte può vantare una presenza molto significativa nel panorama corale italiano ed europeo: non è un caso che Galvani sia stato confermato per il secondo mandato anche alla presidenza di Feniarco, che raggruppa tutte le Associazioni corali italiane che ammontano a quasi 2mila 800 formazioni; il torinese Carlo Pavese è invece presidente dell’Associazione europea dei cori e un altro piemontese, Alberto Veggiotti, guida l’Associazione nazionale dei Pueri Cantores. «Anche per il prestigio che il Piemonte ha saputo raggiungere in questi importanti incarichi, credo di poter rivolgere a tutti i cori che già fanno parte di Acp un invito affinché provvedano al rinnovo dell’iscrizione: a quelli che ancora non ne fanno parte rivolgo invece l’invito a considerare la loro adesione, da un lato per potersi avvalere di tutte le convenzioni che l’associazione propone a prezzi favorevoli, come quella con la Siae, l’assicurazione per la responsabilità civile e del presidente, la possibilità di usufruire di una pagina sul portale “Italiacori”, che dà una visibilità nazionale a titolo gratuito, dall’altro per molte altre possibilità che permettono di partecipare alle iniziative dell’associazione regionale».

C’è poi una motivazione pratica in più per aderire: «Rendere l’associazione sempre più rappresentativa rispetto anche ai rapporti istituzionali - conclude Cerea - per fare in modo che nei Dpcm e nelle relative ordinanze e delibere regionali non ci si riferisca solo a cinema, teatri e musei, ma che qualche volta si accenni anche al nostro mondo e alle migliaia di coristi che per passione svolgono una attività che non è solo svago e divertimento: il nostro impegno è anche cultura, a partire dalle corali di musica sacra fino alla polifonia, ai cori di ispirazione popolare, a quelli scolastici e via via a tutte le altre manifestazioni della cultura musicale, che rappresentano certamente un patrimonio inestimabile del nostro Paese».

su Luna Nuova di martedì 16 marzo 2021

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