MEMORIA STORICA
26 Aprile 2021 - 23:52
In questa immagine Giuseppe Grassi ha appena ricevuto la sua copia del libro, consegnata dal nipote e curatore Andrea Musacchio pochi giorni prima della morte
Un pugno allo stomaco che porta lacrime di vergogna per quello che il tuo stesso popolo è stato in grado di fare. È questo che si prova a leggere le parole scritte da Giuseppe Grassi, nome di battaglia Caseli, nel memoriale “La storia del partigiano C.” edito da Impremix e curato dal nipote Andrea Musacchio. Al volume hanno contribuito anche il professore e storico Marco Sguayzer e Maria Grazia Sestero, presidente Anpi Provinciale di Torino, che ha curato la prefazione.
Il libro è una sorta di autobiografia in cui Grassi racconta il suo percorso da lavoratore a resistente. Parole non filtrate dal curatore, nemmeno per correggere le imprecisioni sintattiche o ortografiche. Una scelta dettata dal tempo: «Il testo è stato scritto nel 1953 ed rimasto chiuso in un cassetto per anni, poi ne ho parlato con Loris Canalia, mio professore del Galilei quando ancora ero studente, e in breve è nata l’idea di trasformarlo in un libro, cosa che Grassi desiderava da sempre - ricorda Musacchio, 24enne studente di culture e letterature del mondo moderno - Il volume è nato alla fine del 2019 con l’aiuto di Sguayzer. Ma quell’ottobre nonno ha avuto un infarto che lo tenuto in ospedale per mesi. Temendo che non potesse vedere l’opera finita, abbiamo deciso di tenere le sue parole, senza fare alcuna revisione»...
Su Luna Nuova di martedì 27 aprile 2021
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