COVID 19
03 Maggio 2021 - 23:38
di CLAUDIO ROVERE
Dal marzo dello scorso anno, inizio dei lockdown, come tutti i ristoranti è stato costretto a tirare giù le serrande per una buona metà di questi 15 mesi di emergenza sanitaria, con una susseguente ed evidente contrazione del fatturato, salvato soltanto dall’asporto del bar e dal fatto che all’attività di ristorazione qui si associ anche quella di tabaccheria. Ma al bar ristorante “Delle Alpi” di via Torino in frazione Giordani, il passaggio in zona gialla del Piemonte non avrebbe portato grandi benefici se nel frattempo non si fosse attrezzato, mettendo mano alla fantasia e al portafoglio già non gonfissimo di questo periodo. Locale storico che ha compiuto recentemente il secolo di vita, il ristorante “Delle Alpi” è infatti sprovvisto di dehors. Quei 120 posti a sedere dei suoi due saloni in tempi di distanziamento si erano contratti fino ad un massimo di 44, mentre adesso, senza la possibilità di dare un pasto all’aperto, l’unica concessione governativa, praticamente il ristorante avrebbe continuato, beffardamente, a rimanere in zona arancione, o rossa, fate voi.
I fratelli Fabrizio e Ivano Durbiano, 57 e 54 anni, che gesticono il locale dal 1985, hanno così messo in pratica un’idea che avevano da tempo per completare la propria offerta ricettiva, sempre tarpata da problemi burocratici e dall’impossibilità di trovare uno spazio adatto nelle vicinanze, realizzare un dehors dal nulla. Lo hanno fatto nel piccolo parcheggio erboso a qualche decina di metri dal locale, concesso per l’occasione dalla proprietaria di casa. «Avevamo pensato prima al grande parcheggio pubblico della borgata - confidano Fabrizio e Ivano Durbiano - ma se da un lato ci avrebbe permesso di avere più posti a sedere dall’altro avremmo dovuto combattere con la pendenza del terreno, non proprio ideale per metterci tavoli e sedie; sarebbe stato tutto più semplice sia dal punto di vista dei permessi che dal lato economico, ma forse la decisione che abbiamo adottato alla lunga sarà sicuramente la migliore».
Così la scelta è caduta su quel piccolo spiazzo verde finora sempre nascosto dalle auto, definito da una bella siepe verde. In tutto possono sedersi 27 persone. E domenica, primo giorno di apertura del dehors dopo che per tutta la settimana era stato oggettivamente impossibile farlo a causa della pioggia, se ne sono accomodate 19. Non c’è stato ancora bisogno di montare gli ombrelloni per il sole, perchè la giornata ventilata ha mitigato il suo effetto, ma nel caso sono pronti anche loro. Si potrà mangiare tutti giorni, perchè Fabrizio e Ivano hanno scelto di non più osservare il giorno di riposo, «sarebbe paradossale, abbiamo chiesto di riaprire perchè siamo in difficoltà e poi ci fermiamo...». Meteo permettendo. Che in questa fredda e grigia primavera sembra davvero aver stretto un’alleanza con il virus.
su Luna nuova di martedì 4 maggio 2021
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