COMMERCIO
01 Luglio 2021 - 23:21
di CLAUDIO ROVERE
L’avvento del digitale, con gli smartphone che catturano attimi senza più neppure la bellezza della messa a fuoco manuale, gli avevano dato un bella spallata, ormai da alcuni anni. Ma il colpo di grazia è arrivato in questo anno e mezzo di emergenza Covid. Che ha messo in crisi molte attività commerciali, non ultime quelle fotografiche. Mercoledì mattina ha tirato giù definitivamente le serrande “Franco Foto”, storico studio fotografico di via Traforo 55, aperto ininterrottamente dal 1986.
«Sono riuscito a maturare i requisiti per andare in pensione, e non ci ho pensato su un attimo - ammette il titolare Franco Tosadori, 60 anni - le macchine digitali e gli smartphone ci avevano tolto una grande fetta di mercato, ma il vero disastro si è rivelato l’anno e mezzo di Covid, in certe giornate tenevo aperto per tre-quattro clienti che venivano a farsi le foto-tessere, dovendo pagare pure l’affitto del locale non ne valeva veramente più la pena».
Nel 2020 e nella prima metà del 2021 è infatti venuta a mancare tutta quella parte di lavoro che permetteva a Tosadori di mantenere in piedi l’attività, vale a dire i servizi fotografici scolastici e di cerimonia. «In questi ultimi mesi ho ancora fatto le comunioni di Bussoleno, Bruzolo e Chianocco, ma davvero non è abbastanza per tenere in piedi l’attività, quindi tanto vale dare un taglio appena possibile».
Franco Tosadori era cresciuto alla scuola di due guru come Vincenzo Tammaccaro e Pietro Commisso ed insieme a loro due, Elia Borgis, Fotoflash e Cesare Favro, negli anni ‘90 aveva dato a Bussoleno l’aura del paese della fotografia. Ora, sconsolatamente, anche l’ultima serranda è stata tirata giù. E rimane, insieme a tante immagini un po’ sbiadite dal tempo, soltanto una buona dose di nostalgia.
Su Luna Nuova di venerdì 2 luglio 2021
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