PROTEZIONE CIVILE
01 Ottobre 2021 - 00:00
Il confine con la Francia da ormai alcuni anni è oggetto, anche e soprattutto nei mesi più freddi, dove la montagna può rappresentare un pericolo mortale, delle rotte migratorie dei disperati che dai lager libici e dalle prigioni e cielo aperto dei Balcani cercano di approdare clandestinamente dall’altro versante delle Alpi. Ci provano, vengono respinti dalla Gendarmerie, ci riprovano. In un lungo tira e molla che è già costato congelamenti, feriti e anche morti. Le rotte da Bardonecchia si sono spostate più a sud, al Monginevro, a Claviere, e poi nelle valli secondarie, come la val Thuras. Ed è proprio il confine a monte di Cesana, al Lago Nero, ad aver ospitato sabato 25 circa 80 volontari di 14 associazioni, impegnati in attività di ricerca e soccorso di persone in difficoltà in ambiente di alta montagna, simulando interventi proprio alla ricerca di migranti dispersi...
Su Luna Nuova di venerdì 1 ottobre 2021
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