TRADIZIONE
29 Aprile 2025 - 00:09
Benedetta come nell’80 per cento dei casi dall’acqua del meteo pazzo di aprile, la festa patronale di San Giors è riuscita a slalomeggiare tra le gocce, che pur si sono abbattute abbondanti già sin dalla distribuzione dei sonetti della Filarmonica Concordia del fine settimana precedente, riuscendo a portare a casa anche l’evento più importante, la Soppressione del Feudatario, arrivata alla sua 96ª edizione. Un rito che si ripete dal 1929 e che a differenza della quasì totalità delle altre rappresentazioni storiche non elogia il signore di turno, bensì vi si ribella e alla fine gli fa la pelle. Poi, per carità, che il Conte Duccio Re, ormai da decenni, “resusciti” qualche minuto dopo, fa parte della goliardia della festa, ma il messaggio, rivoluzionario se si pensa a quando è stato lanciato, è comunque forte e completamente controcorrente, soprattutto in un’Italia sempre alla ricerca dell’uomo forte a cui leccare le terga, altro che ribellarsi...
Su Luna Nuova di martedì 29 aprile 2025
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