OCCUPAZIONE
06 Dicembre 2023 - 23:00
Un’immagine di repertorio del cantiere Tav di Chiomonte e, sotto, uno spezzone della marcia Susa-Venaus dell’8 dicembre 2019
Lasciati a casa. Senza sapere se e quando potranno essere reimpiegati nel cantiere Tav di Chiomonte. È l’amaro destino a cui stanno andando incontro 36 lavoratori, tutti residenti in valle di Susa, che hanno finora prestato la loro manodopera per la costruzione delle nicchie interne al tunnel geognostico, al servizio del consorzio La Maddalena. Il cui appalto è però scaduto il 30 novembre, con il passaggio di consegne dal 1° dicembre al consorzio che si è aggiudicato la gara da un miliardo di euro per lo scavo del tunnel di base da Chiomonte verso Susa, composto da Itinera (mandataria), Ghella e la francese Spie Batignolles. Una “gatta da pelare” non di poco conto per Telt, la società italo-francese incaricata di realizzare la sezione transfrontaliera della Torino-Lione, e soprattutto per il fronte Sì Tav: oltre alle implicazioni di natura occupazionale, questa vicenda porta con sé anche risvolti politici tutt’altro che secondari, se pensiamo alle mirabolanti promesse relative alle ricadute occupazionali dei cantieri dell’alta velocità ferroviaria sul territorio...
su Luna Nuova di giovedì 7 dicembre 2023
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