INQUINAMENTO
08 Febbraio 2024 - 23:37
foto di repertorio
La “bomba” lanciata da Greenpeace Italia è di quelle di fronte a cui non si resta indifferenti e ha già suscitato non poche preoccupazioni tra la popolazione e i sindaci dei comuni interessati. Tra questi oltre 70 del Torinese, inclusi il capoluogo e diversi di valli e cintura. È quanto emerge dal rapporto pubblicato martedì 6 febbraio, basato su dati ufficiali degli enti pubblici piemontesi ottenuti dall’organizzazione ambientalista tramite istanze di accesso agli atti, che dimostra come la contaminazione da Pfas nelle acque potabili del Piemonte non interessi solo l’area della provincia di Alessandria, in cui questo tipo di inquinamento è noto già da tempo: secondo una stima di Greenpeace Italia, in Piemonte circa 125mila persone potrebbero...
Il rapporto diffuso da Greenpeace presenta anche una tabella con i dati dei comuni monitorati dal gestore Smat, consegnati dalla stessa società torinese all’organizzazione ambientalista, nelle cui acque a uso potabile è stata riscontrata la presenza di Pfas: sono tutti al di sotto della soglia attuale e di quella che entrerà in vigore dal 2026, anche se in alcuni casi si avvicinano pericolosamente. Smat, da parte sua, sottolinea in una nota diffusa ieri che «l’acqua prodotta e distribuita dalla società ai cittadini dell’area metropolitana torinese rispetta i rigorosi standard di sicurezza e qualità prescritti dalla legislazione vigente, garantendo la salubrità per i consumatori. In risposta alle preoccupazioni riguardanti la presenza di Pfas, sostanze...
su Luna Nuova di venerdì 9 febbraio 2024
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